Uscire dall’immobilismo
Nella nostra società non esiste alcun rito iniziatico. Trascorriamo anni ad accumulare nozioni su tutte le materie possibili senza imparare a conoscere noi stessi. Ad un certo punto è la vita stessa a fornirci le prove iniziatiche senza che peraltro possiamo contare su alcun tipo di preparazione.
Una malattia, la perdita di una persona cara, la fine di un matrimonio o di un’amicizia, una forte delusione sentimentale, un licenziamento, un fallimento: sono tutte prove che lasciano altrettanti
segni, ma interiori. Poiché queste iniziazioni arrivano senza preavviso né preparazione, spesso non conosciamo altra strategia per non sentire il dolore che negarlo, cercare di non pensarci ed anestetizzarci con tutti i mezzi possibili.
Tutto ciò può in alcuni casi essere utile durante la fase acuta,quando la ferita è molto recente ma, esattamente come nelle iniziazioni tribali, le prove sono lì per aiutarci a sviluppare le nostre potenzialità e spingerci verso un nuovo stadio della vita. Per poterci risvegliare, infatti, prima di tutto bisogna accorgersi che stiamo dormendo.
Spesso è solo dopo essere passati attraverso il fuoco della sofferenza ed averla percepita nella sua interezza che siamo pronti per aprire gli occhi e guardare dentro di noi. A volte è solo in quei momenti che riusciamo a dire basta. Finalmente percepiamo un senso di urgenza che ci porta ad uscire dall’immobilismo o dalle mille distrazioni e ci spinge a metterci in cammino.
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♥ Lucia
www.luciagiovannini.com